Fuori da questo mondo troveresti me.
Io,
di nebbia e sale, luce e silenzi rossi e blu.
Una spina dardeggiante di fuoco
penetra ora la terra un tempo di iris e mandorli in fiore.
Un bosco stregato.
Enigmi di patti d’amore scritti sulla punta delle onde.
Non conoscevo i tuoi occhi. E tu non conoscevi i miei.
Ho creduto di intrecciare corone con rami d’argento.
Erano viole contro le tempeste.
L’aria lampeggia oltre la polvere.
La luna esploderá, forse, nella costellazione colma di pianto e ghiaccio.
Frantumi di stazioni stellari da ricomporre. Di sogno in sogno.
Ancora.
E nessuno.
I miei occhi.