“…l’homme s’attarda longtemps sur les lèvres semblables à des pétales de fleur…
[Nulla brucia senza illuminare]

Verrà il giorno e non avrà i tuoi occhi,
Verrà la notte
nero velluto lacerato dagli spigoli della tua assenza
presenza di pietra nella grotta di ghiaccio del nostro destino.
Tu che vieni dalla luna a toccare la terra, e il mare e le nebbie di un domani non promesso.
Pensaci, prima di offrirmi la mappa canora del tuo cuore.
Non fermarti.
Ascolta il turbine fangoso dei pensieri imbrigliati e accartocciati.
Bugie taglienti. Assenti.
Ricomposto il cuore con desiderio e follia ora rimangono brandelli di pelle. E schegge umide di parole incise sulla lingua.
Quelle. Sì, quelle…lo sai.
Plasmale ancora. Toccale, guardale, baciale. Amale.
Il tempo impuro e uggioso scandito dalle lettere di un romanzo che non è. Nulla.
Ancora.
Ora.
Sono lì. Parole grigie spalmate sui bordi di pagine vetrificate dal peso dei giorni.
Dimenticale. Non sono più mie. Non sono più tue. Sono.
Passato e presente.
Il futuro è una stella di filamenti compatti. Leggeri e setosi. Delicati e perfetti. Afferra la cima. Fai scorrere il primo filo lucente. E ascolta. E’ questo ciò che vuoi? Accarezza la trama dorata, il nervo irrobustito dal tempo. Il tuo tempo. Il nostro tempo. Quello che tu hai trasformato in petali di piombo. Una rosa pesante di storie non vissute ma volute. Adorate. Inseguite. Desiderate. Fatte a pezzi. Lacerate. Ricomposte poi con bianchi ricami di guerre nel deserto di me e di te.
E’ questo che vuoi?
Io nel frattempo ho disimparato il mondo. Aspettando te.
E ho infossato le spine sotto una terra verde di sogni ormai spenti.
Perchè i sogni vivono di noi. E io vivo di te.
Asciugare le lacrime di quegli occhi marini che hanno pianto in segreto le macerie del sogno. E riportare al tuo ritorno il mare nascosto di quelle parole spezzate, tagliate, rifiutate. Amate.
E solo allora tesserò altri mondi. Solo per noi.
Rossi di fuochi ardenti. Blu di cieli sconosciuti odorosi di stelle. Bianchi di pagine candide come mura assolate nel mezzogiorno di un terra senza nome.
Con riccioli d’argento e ghirlande di note.
Richiamerò il mistero del mondo per noi. Oltre la polvere del tempo.
E sarà.
